Scopri tutti i dettagli sulla nostra mostra a Filosofarti 2020
Filosofarti 2020: vi presentiamo “Oltre”
DOXA / EPISTEME a modo nostro
Pixel FotoClub è orgogliosa di annunciare la propria presenza Filosofarti 2020, una tra le più importanti manifestazioni culturali della provincia di Varese.
La nostra associazione ha accettato la sfida del festival di Filosofarti e dell’associazione Vivere Crenna: permettere a tutti, dal bambino all’adulto, dall’esperto al semplice curioso, di confrontarsi con la riflessione filosofica e artistica e di farlo attraverso modalità interattive e innovative.
Grazie al programma variegato del festival, è per noi possibile coinvolgere fasce d’età e di interesse molto ampie. Siamo onorati di poter partecipare a questo evento meraviglioso con la nostra mostra “Oltre“.
“Sono stati mesi di riunioni e impegni, discussioni e ripensamenti, ma alla fine abbiamo scelto il nome della nostra mostra e ciò che vuole comunicare, e ne siamo orgogliosi. Abbiamo scelto questo titolo perché pensiamo che l’impatto visivo di una fotografia costituisca un’opinione, ma soltanto andando oltre si può arrivare alla verità.” ha dichiarato Ricky Delli Paoli, presidente e cofondatore insieme a Stefano Anzini di Pixel FotoClub.
Oltre è la mostra che vuole spingere l’osservatore a riflettere, pensare, ragionare, immaginare e realizzare. Ogni singola opera presente all’evento, e portata dagli associati di Pixel FotoClub, ha molto da trasmettere ed è in linea con il tema di quest’anno: Doxa / Episteme, cioè verità e opinione. Il pubblico può osservare una collezione di 30 fotografie ognuna realizzata con l’intento di comunicare qualcosa di importante e far riflettere gli utenti su più temi, senza dimenticare la reale verità a confronto con l’opinione apparente.
La mostra “Oltre” si tiene presso Villa Delfina della frazione Crenna di Gallarate in via Donatello 9/a con i seguenti orari:
- Domenica 23 febbraio 2020: inaugurazione / vernissage dalle ore 11:00 alle ore 13:00 – riapertura ore 16:00 fino alle ore 19:00
- Sabato 29 febbraio 2020: 10:00-12:00 | 16:00 – 19:00
- Domenica 1 marzo 2020: 10:00-12:00 | 16:00 – 19:00
- Finissage con esibizione della scuola di danza Balance Academy alle ore 18:30 di domenica 1 Marzo 2020
Gli associati di Pixel FotoClub che partecipano all’evento sono: Ricky Delli Paoli, Stefano Anzini, Nico Lanubile, Davide De Noni, Vittorio Gurgone, Elena Perota e Luca Zaffaroni. Ognuno di essi rappresenta a modo proprio il tema del festival lasciando allo spettatore la possibilità di interpretare il significato degli scatti per poi trovare la verità scritta sul pieghevole dedicato all’evento che verrà lasciato a disposizione dei visitatori per comprendere al meglio il significato e approfondita proprio in questa pagina.
Chi siamo
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Tra eventi, mostre, gite, corsi e serate discorsive, il gruppo mira a colpire l’interesse di amatori, professionisti o semplici neofiti della fotografia digitale.
Ricky Delli Paoli
Oltre il tempo
Divora tutto, senza sosta, non si ferma mai davanti a niente e nessuno. A lui non interessa se stai male, se sei stanco, se hai paura, lui ti scavalca e va oltre a tutto.
È il tempo il fattore comune dei miei scatti. Solo con la fotografia possiamo decidere, per una volta, di essere noi a controllarlo. È così che possiamo quindi vedere la rotazione dell’asse terrestre di notte (con la scia delle stelle che compiono il loro percorso intorno alla stella polare), il lento scorrere dell’acqua che di solito ha sempre fretta e le nuvole in movimento che creano una scia dinamica in un’immagine statica.
Il tempo, nelle mie foto, è tutto, come nella vita. Solo in questo caso però posso essere padrone io al posto suo e mostrare agli occhi delle persone che la realtà che viviamo tutti i giorni ha diverse apparenze e tante opinioni, e la verità di ciò che accade davvero può solo essere vista con la giusta fotografia.
Stefano Anzini
Oltre il bicchiere
La realtà può essere osservata da differenti punti di vista. Tutto dipende dal nostro sguardo.
Prendiamo per esempio un banale bicchiere d’acqua. Ciascuno può vederlo mezzo pieno, mezzo vuoto o a
metà. La verità è che questo semplice oggetto continuerà ad essere sempre e comunque un normalissimo
bicchiere con dentro dell’acqua.
Risulta chiaro quindi che l’opinione ha luogo solo attraverso lo sguardo di un individuo.
La verità come realtà oggettiva non ha bisogno di occhi. Essa è come l’acqua di questo bicchiere: liquida,
trasparente, pura, inesorabile.
I nostri occhi poi la interpretano dandogli una forma, un senso, esattamente come fa questo bicchiere con il
suo liquido, rendendolo soggettivo.
Così, la vita, dipende sempre da come la osserva ciascuno di noi.
Nico Lanubile
Oltre il cielo
Il dubbio nasce a metà tra la propria opinione ed il proprio concetto di verità. È questo il fine del mio progetto, dove cerco di portare l’osservatore verso il dubbio durante la visione di varie foto che ho scattato durante alcuni miei viaggi. Si tratta di due foto identiche per ogni tela, con un’unica differenza: il cielo. Sapreste dire con certezza quale tra le due sia reale?
Il cielo è stato sostituito mediante l’utilizzo di un’intelligenza artificiale che legge e riconosce l’immagine e ne modifica i dettagli, caratteristica che già di per sé è una distopia della tecnica fotografica in quanto potrebbe rendere nullo il lavoro di un fotografo. Osservate le foto, create la vostra opinione.
Le modifiche sono state effettuate con un programma di photo editing, Luminar 4.0, dotato di una funzione chiamata “sostituzione cielo con AI(intelligenza artificiale)” che automaticamente legge e riconosce l’immagine sostituendo poi il cielo e, utilizzando degli automatismi, questa funzione si propone di integrare al meglio tale cielo “finto” con il panorama sottostante riuscendo, a mio parere, piuttosto bene a cambiare totalmente l’aspetto, il carattere e la bellezza di un immagine.
Questo progetto non si propone di denunciare le nuove tecnologie che grazie a degli algoritmi o automatismi possono ingannare la nostra percezione, bensì di sottolinearne le potenzialità, sia dal lato estetico ma anche dal lato artistico.
Ora, riguardate le stampe, pensate a quale possa essere il cielo che realmente ho fotografato.
Di seguito le risposte:
- Notte in città: sopra vero, sotto falso
- Albero solitario: entrambi falsi
- Relitto: sopra vero, sotto falso
- Giornata di nuvole: sopra falso, sotto vero
- Pescatrice: sopra falso, sotto vero
Quante ne avete indovinate? A mio parere non importa, spero di avervi trasmesso il concetto che non per forza qualcosa dev’essere bella solo perché è reale ma anche perché è il frutto di un pensiero o perché no, di un’opinione che mi ha permesso di creare la mia personale verità.
Davide De Noni
Oltre l’obiettivo
Una fotografia mostra all’osservatore un soggetto, in un contesto, in un determinato momento, generando
un’opinione basata su elementi visivi concreti, reali, ma non per forza veritieri.
Il fotografo, infatti, ha il potere ed i mezzi per riportare la verità così come realmente è, ma anche per
celarla, modificarla, distorcerla, addirittura stravolgerla.
Con le mie fotografie voglio generare opinioni su temi ricorrenti e di pubblico dibattito, per mezzo di un
soggetto dietro il quale si cela una storia a lieto fine, in relazione ad aspetti importanti della mia vita. In un
certo senso il mio vuole essere un “appuntamento fotografico” in cui discutere, parlare, raccontare, in cui
andare oltre l’apparenza, oltre le opinioni, oltre la foto in sé, fino a conoscere la mia famiglia, i miei amici, il
mio lavoro, il mio amore, fino a conoscere la verità che si cela dietro lo scatto.
La famiglia è il passato, costituito da origini di cui andare fieri, tradizioni da rispettare, persone da ricordare.
La famiglia è il futuro, ciò che sarai, insegnerai, tramanderai, chi crescerai, chi amerai. La tradizione della
caccia, il fucile del bisnonno, il faggio che il nonno ha piantato anni ed anni fa. La famiglia è un cane da
caccia che non caccia, è quell’istante del presente in cui decidi di andare oltre al tuo passato per costruire il
tuo futuro.
L’amore è l’unione delle anime, è la simbiosi dei pensieri, è rivolgere lo sguardo nella stessa direzione, è
intraprendere un cammino insieme. L’amore è condivisione di sentimenti, di pezzi di vita, di oneri e dolori.
L’amore è il destino segnato di una nobile creatura, è il coraggio di una persona capace di andare oltre la
rassegnazione, che tale destino ha cambiato.
L’amicizia è ciò che moltiplica gioie, risate ed avventure. L’amicizia è ciò che divide angosce, problemi ed
avversità, è una mano tesa che ti afferra, ti porta a sé, ti aiuta e ti protegge. L’amicizia è una cagnolina
randagia che viene adottata, è dividere il rottame, riciclarlo e moltiplicarne il valore, è andare oltre ad un
pedigree e donare amore.
Il lavoro è ciò che consente di sopravvivere, una prestazione retribuita, un mestiere tramandato. Il lavoro è
ciò che ti permette di vivere, ti appassiona, ti appaga, altre volte ti opprime, t’imprigiona ma, in ogni caso, ti
dà valore, uno scopo, una forma, ti fa crescere. Il lavoro è un giovane volatile caduto dal nido, è la fatica
dello sbatter d’ali per sopravvivere, è la soddisfazione del riuscire a volare oltre la rete per vivere.
Vittorio Gurgone
Oltre il vuoto
Il funambolo, nel gioco pedissequo col destino, sfida la gravità e tra un sospiro e un’apnea,
rompe il ritmo del tempo. Una sospensione che dura l’istante di un fotogramma. Ombre e
luci si sposano l’una nel contrario dell’altra, fino alla boccata di ossigeno che spinge il piede
un passo “oltre”. In equilibrio sopra l’abisso, camminiamo verso la luce su funi che paiono
fughe scolpite nelle pietre, a ricordare chi non ha vinto contro il volere altrui. Cenere volata in
cielo, tornata a noi cristallizzata. Dove sta la verità? Forse nel buio di uno sguardo rivolto a
oriente divorato dalla morsa dell’eterna mancanza? È un logorio scolpito nei drappeggi
consumati dal vento, quello del tempo. La fotografia, come un giudice imparziale, segna un
confine tra quel che vediamo e la porzione d’infinito che in esso è contenuta. Una tensione
viva e verace, che porta in sé il dubbio dell’incomprensione di un significato superiore,
impercettibile, inafferrabile. Dove l’inquietudine trova pace nelle geometrie, l’orizzonte ci
disegna davanti agli occhi, un confine di gravità tra la terraferma e l’oceano, con due
colonne divenute teatro di fuga di un gabbiano impavido che vola verso la bufera. E quando
troviamo risposte, il nostro corpo svanisce, con un soffio smuove le pagine di un libro e si
dimentica della carne. Viviamo nei toni cupi delle domande a cui non diamo risposte,
illuminati da un “oltre” che talvolta, non sappiamo afferrare.
Elena Perota
Oltre lo sguardo
Oltre l’apparenza, la verità. Oltre la verità, l’opinione. E allora che cos’è l’arte? Pablo Picasso direbbe che “è una menzogna che ci avvicina alla verità”. Dunque è finizione, mera rappresentazione? E’ pura estetica? Oppure è necessità, veicolo comunicativo? Secondo me un’opera d’arte è una creazione, intesa proprio come l’atto di mettere al mondo; un dono a se stessi ed, eventualmente, anche ad altri che hanno la possibilità di fruirne. Un’opera d’arte è molto in chi l’ha generata, e altrettanto negli occhi di chi la osserva. Vi è mai capitato di visitare una mostra e anziché concentrarvi sulle opere esposte di spostare l’attenzione sui visitatori? Noterete che ogni sguardo è differente; la posizione del corpo, l’espressione del viso, un particolare modo di inclinare la testa. Ognuno gode dell’arte a proprio modo, secondo una sua personale visione, e nel farlo è condizionato dallo stato d’animo di quel momento, da pensieri, esperienze passate, conoscenze pregresse, anche semplicemente dalla situazione atmosferica. Questo rende la sua interpretazione soggettiva e straordinariamente unica. Il mio gioco fotografico è stato tentare di catturare le esperienze; pormi come spettatrice di una performance silenziosa messa in scena da decine di opinioni diverse in merito alle stesse verità.
Luca Zaffaroni
Oltre la rinascita naturale
Noi tutti viviamo nel posto più incredibile che esista, il posto più strano dell’universo, pieno
di roccia liquida, caverne di cristallo e paesaggi incredibilmente improbabili che però
esistono. Molti di noi, però, pensano che quella dell’essere umano sia la forma di vita
superiore e che questo dia diritto all’uomo di sfruttare il pianeta fino all’osso per scopo di
lucro. Peggio ancora, alcuni non hanno minimamente coscienza dell’impatto che le loro
azioni hanno su ciò che è la nostra casa nell’universo. Ciò che ho voluto quindi portare alla
vostra attenzione sono piccoli segni della forza con cui la natura può riconquistare il
proprio posto sulla Terra, arrivando a “mangiare” anche ciò che è stato creato dall’umanità.
Sicuramente siamo stati protagonisti di creazioni davvero meravigliose ed uniche, di
scoperte rivoluzionarie, che senza dubbio proseguiranno in futuro, ma il nostro impatto è
diventato troppo pesante per una ripresa rapida della Terra; siamo andati oltre la sua
capacità di curarsi.
Ecco perché ognuno di noi deve, anche solo nel proprio piccolo, aiutare a rigenerare
l’equilibrio della Terra, anche solo insegnando alle generazioni future a convivere più
armonicamente con la natura.
Esiste senza dubbio il modo di creare luoghi in cui vivere, di coltivare le nostre emozioni,
di aumentare la nostra conoscenza, senza però andare ad inquinare tutto ciò che
tocchiamo; dobbiamo solo scoprirlo.
Non lasciate che queste parole siano solo una bella lettura di qualche minuto,
conservatele, fate una foto o annotatele, e mettetele come promemoria da qualche parte
in cui i vostri occhi possano scorgerle tutti i giorni così da ricordarvi quotidianamente di
provare a cercare l’armonia con la natura. Solo così riusciremo tutti insieme a curare il
nostro pianeta, la nostra casa, il nostro futuro e anche un po’ la nostra anima.