Cascate di Ferrera : come arrivare, cosa fotografare, quando andare
Ci troviamo alle Cascate di Ferrera di Varese, un angolo di paradiso situato in un piccolo comune nella provincia di Varese di appena 696 abitanti, a circa 15 chilometri dalla grande città percorrendo la strada che passa dalla Valcuvia, attraversa il vicino comune di Cunardo, e arriva infine nei bellissimi territori della Valganna. Si tratta di un luogo molto tranquillo, dove la natura e l’urbanizzazione hanno creato una relazione stabile ed imperitura, nella quale l’uomo ha imparato a rispettare la natura senza sfruttarla, traendone quindi vantaggio come meta turistica.
Cascate di Ferrera: come arrivare
Note anche come “Cascate di Fermona”, sono piuttosto facili da raggiungere grazie soprattutto alla cittadina di Ferrera, non molto grande e che ospita come più grande “attrazione” proprio le cascate. Una volta arrivati nella zona centrale di Ferrera, potrete parcheggiare l’auto presso il bar “La Cascata”, dov’è anche possibile bere un caffè o rifocillarsi prima / dopo l’escursione. Superato il bar, è presente una discesa, comprensiva di indicazioni, dov’è possibile raggiungere la prima delle Cascate di Ferrera, quella più “piccola” e facile da visitare. Il merito delle Cascate di Ferrera è tutto del torrente Margorabbia, che, attraversando queste montagne, nasce da una piccola grotta e, dopo un piccolo salto di qualche metro, inizia il suo percorso creando così tre meravigliose cascate.
La prima cascata si incontra appunto percorrendo un piccolo sentiero ai piedi della chiesa del paese, è alta quasi tre metri, non è la più bella nel nostro viaggio, ma sicuramente è unica nel suo genere. E’ possibile fotografare questa cascata da più punti: dal letto del torrente, guadabile anche solo utilizzando degli stivali in gomma, oppure dal lato destro, dove io e i più temerari del gruppo di Pixel FotoClub ci siamo recati facendo molta attenzione a non scivolare nel torrente. È necessario stare attenti in quanto il sentiero non è “reale” bensì percorribile solamente arrampicandosi sulla nuda parete rocciosa, fino a giungere ad una rientranza adiacente alla cascata che ci ha fornito una prospettiva insolita, regalandoci però l’opportunità di scattare foto ben diverse dall’immaginario classico delle cascate.
Cascate di Ferrera: cosa fotografare e che attrezzatura portare
Una volta arrivati sul campo, ci siamo imbattuti in una situazione molto particolare: molti rami e foglie erano state strappate dagli alberi a causa delle forti tempeste delle settimane precedenti, riempiendo così il letto del fiume. Invece che demoralizzarci ci siamo però rimboccati le maniche (o meglio dire i pantaloni), e, una volta indossati i nostri stivali in gomma, abbiamo guadato il torrente, cercando di sfruttare la situazione a nostro favore usando i rami come prolungamento delle linee guida della nostra fotografia, come se la natura ci stesse fornendo degli elementi naturali per riempire il nostro fotogramma.
Quindi, senza ulteriori indugi, ognuno dei membri si è messo alla ricerca dei luoghi più interessanti delle Cascate di Ferrera per comporre la propria fotografia, non prima però di una lezione sul campo: io e Ricky Delli Paoli, presidente del Pixel FotoClub, abbiamo spiegato a tutti i membri come utilizzare le impostazione della loro macchina fotografica per permettere loro di ottenere sempre il massimo da ogni situazione. Abbiamo inoltre fornito una dispensa molto varia di filtri fotografici ND, polarizzatori e altri strumenti necessari per la fotografia paesaggistica, perché giustamente non tutti possono avere grande strumentazione nel proprio corredo fotografico, cosicché chiunque avrebbe potuto sperimentare le varie tecniche di scatto.
La prima parte è stata molto stimolante e nessuno si è lamentato delle condizioni atmosferiche, sebbene il clima freddo e le forti tempeste non ci hanno permesso di godere a pieno la bellezza di queste cascate uniche, prendendo quasi queste avversità come una sfida personale per spronarci a dare il nostro meglio, perché nella fotografia paesaggistica purtroppo niente va come programmato, noi siamo solamente fruitori con il compito di cercare di riportare e condividere le bellezze del mondo che ci circonda.
A causa delle poche ore di luce a disposizione e delle temperature in rapida discesa, abbiamo deciso di non affrontare l’impervio sentiero per scendere alla cascata di Fermona, di quasi 22 metri: i forti temporali e le frequenti piogge dei giorni scorsi avevano reso il sentiero inagibile, ricoprendolo di rami, foglie e fanghiglia, rendendo così molto pericolosa la discesa alla cascata. Dopo un accurato sopralluogo del nostro responsabile eventi, abbiamo quindi optato per la risalita della prima cascatella, arrivando così alla nascita del torrente dalle montagne.
Non tutti purtroppo avevamo gli stivali di gomma, quindi i meno fortunati han dovuto fare acrobazie sui sassi per guadare il torrente. In estate, alle Cascate di Ferrera, ci si può tranquillamente togliere calze e scarpe e attraversarlo in completa comodità, in quanto il letto del torrente è formato da terra compatta e sassi lisci e levigati dallo scorrere delle acque, ma purtroppo quel giorno vantavamo di soli 6 gradi di temperatura esterna, pertanto non sarebbe stata una decisione particolarmente furba.
Dopo aver affrontato una piccola arrampicata, siamo arrivati sopra la cascata, rimanendo a bocca aperta: il torrente si snoda tra grandi massi ricoperti da un leggero strato di muschio di un verde scuro intenso, fotograficamente suggestivo. L’aria era pervasa da un dolce profumo di legna bagnata e sottobosco, con un sottofondo incessante di acqua che scorre. Qui ci siamo divisi in piccoli gruppetti, dove ognuno di noi ha scelto la propria location, sempre sotto l’attenta e disponibile supervisione mia e di Ricky, per qualsiasi dubbio o incomprensione. Questo luogo è veramente magico, sconosciuto nella provincia e spesso sottovalutato, ma del quale io personalmente ne sono innamorato e che mi ha permesso molte volte di comparire su testate giornalistiche locali, come VareseNews.
Come prima uscita del Pixel FotoClub, possiamo sicuramente dire che sia andata meravigliosamente bene, in quanto abbiamo tutti ottenuto ottimi scatti e nessuno ne è rimasto deluso.
Cascate di Ferrera: perchè fare un’escursione con Pixel FotoClub
Perché fare un’escursione come questa con Pixel FotoClub? La risposta è semplice: approcciarsi alla fotografia paesaggistica è molto difficile, sebbene si creda nell’ideale comune che si tratti della branca più semplice. Quando ci troviamo davanti ad un posto stupendo, il turista imprime un “semplice” ricordo, il fotografo non si limita a fotografare: essere un fotografo naturalista significa entrare in simbiosi con l’ambiente circostante, essere a stretto contatto con quel che ci circonda, cercando di estrapolare ogni caratteristica per esaltare il luogo che andremo a fotografare ed isolandoci per un attimo dalla nostra vita.
In quel momento esisti solo tu, la tua macchina fotografica e la natura. Quindi, per rispondere alla domanda posta qualche riga sopra, perché venire con noi? Io personalmente credo sia molto meglio iniziare con qualcuno che abbia più esperienza, non per copiarne stile di vita o fotografico, ma semplicemente per imparare a comprendere il luogo e ricevere sempre delle dritte in caso qualcosa non vada come previsto. Insomma, una persona di riferimento alla quale porre tutte le domande che ci vengono in mente in quel momento, perché ricordate, non è stupido chi pone tante domande, lo stupido è chi per paura o timidezza si tiene le domande per sé.
Ricapitolando, venite con noi per avere sempre risposte, in quanto siamo colleghi ed amici con cui condividere una grande passione comune per la fotografia, perché imparare divertendosi e in un ambiente giovane è sicuramente più stimolante che leggere lunghi libri sulla fotografia paesaggistica o stare seduti dietro a banchi scolastici. In Pixel FotoClub, nessuno è insegnante o maestro, si tratta di avere più esperienza in determinati campi: io, personalmente, preferisco rapportarmi direttamente con qualcuno per imparare qualcosa, stringendo un rapporto confidenziale, perché se siamo a nostro agio, tutto viene da sé.
La fotografia deve unire, non separare. Non deve suscitare invidia, ma spronarci a dare il nostro meglio sempre, per noi e per rendere giustizia ai nostri meravigliosi luoghi che la natura ci regala.
E voi, sarete presenti alle nostre prossime uscite fotografiche? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Facebook.
Se siete interessati al tesseramento, grazie al quale potrete partecipare a queste ed altre uscite, godere di sconti esclusivi con i nostri partners e imparare nuove tecniche grazie ai numerosi workshop disponibili, vi basterà cliccare qui per saperne di più.
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